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“I sogni possono cambiare il Mondo”
- 19 Dicembre 2017
- Posted by: Giovanni Cassina
- Category: Scuola Secondaria Science Center
Intervista a Marco Attisani, l’ inventore italiano del computer in grado di depurare l’acqua con il sole
«Trasformare la vita di un milione di persone e offrire benefici al Pianeta Terra con una rivoluzione che lascerà un’impronta positiva indelebile nella storia dell’umanità». Questo è il sogno di Marco Attisani, Ceo italiano del Progetto Watly a cui si sono rivolti i ragazzi della scuola secondaria di primo grado Bearzi di Udine all’interno del progetto internazionale FLL – Hydro, coordinato dal professor Calderini, che vede gli studenti impegnati nell’approfondire e proporre soluzioni innovative e tecnologiche legate al tema dell’inquinamento dell’acqua.
Francesco – Cos’è Watly e come funziona?
Watly è il primo computer al mondo che, funzionando ad energia solare, purifica l’acqua da qualsiasi fonte di contaminazione, genera energia elettrica e permette la connettività via Internet. Alimentando Watly con acqua contaminata da batteri e parassiti, viene utilizzato il calore solare raccolto dai tubi sottovuoto per vaporizzarla e quindi purificarla. I pannelli fotovoltaici generano invece elettricità off-grid per alimentare l‘elettronica interna della macchina e per ricaricare dispositivi esterni.
Andrea – Quali sono i vantaggi?
Si genera un sistema capace di fornire oltre 5 mila litri di acqua purificata con un ph e Sali minerali equilibrati senza ricorrere a membrane. Inoltre credo che Watly possa essere una soluzione contro l’emigrazione di massa di questi popoli perché intervenire fornendo loro strumenti e risorse è più efficace che dar loro sussidi.
Tommaso – Perché si chiama così?
Nasce da Water e il suffisso -ly, che ha la funzione da dargli un significato più amorevole e di vita. Poi si ricollega al cartoon Pixar Wally.
Eva – Come è nato e chi ha coinvolto?
È nato da una mia idea già nel 2013 e ho subito coinvolto un amico, Stefano Buiani, grande esperto di sistemi termodinamici. Poi nel 2016 è stato realizzato un esperimento nel villaggio ghanese di Abenta e ora del mio gruppo fanno parte oltre 35 professionisti. È una start up italo spagnola che ha richieste in Africa, Usa, Australia e Arabia saudita.
Giorgia – Quali delle strade per finanziare questi progetti?
Dopo i primi riconoscimenti sono arrivati dei fondi, tra cui Horizon 2020, e premi come cui il Premio Marzotto e il premio Web Marketing Festival, oltre alla raccolta fondi con un crowdfunding su Indiegogo.
Andrea – Potrebbe essere un implementazione per alcune delle nostre idee legate al recupero dell’acqua salata o purificazione dell’acqua piovana?
Può sicuramente avere applicazioni anche in contesti diversi come sui mari o purificazione di acqua di scolo, con impianti anche più piccoli o applicazioni domestiche.
Martina – Quali le giuste strategie per un progetto vincente?
Un buon team di persone fidate, tanta fiducia e determinazione nel progetto e in sé e ricordarsi che avere un buon progetto può far andare avanti per qualche attimo, ma costruirsi giuste motivazioni può far crescere per tutta la vita.