1. Carissimo Doriano, sei arrivato a settembre nella nostra Comunità. Come ti trovi qui a Udine? Sei contento di essere in Friuli?

Ciao! Mi trovo proprio bene qui ad Udine! Non conoscevo questa città, di fatto non ero mai stato in Friuli prima se non per qualche sporadico incontro.  Già da subito ho avuto una bella impressione riguardo alla gente di qui, sia girando per la città che vivendo la quotidianità del Bearzi. Io vengo da un piccolo paese del  Veneto, e in una grande città come questa pensavo che mi sarei trovato in un contesto estraneo a ciò a cui ero abituato. Invece ho trovato familiarità, semplicità e serenità, da subito mi sono sentito a casa.

2. Quali sono state le prime impressioni che hai avuto arrivando al Bearzi?

Appena sono arrivato temevo un po’ di trovare un ambiente diverso da quelli a cui ero abituato: in fondo non avevo mai vissuto in una casa salesiana così grande. Invece ho ricevuta una calorosa accoglienza da parte di tutti, sia dalla comunità salesiana che da parte di tutto il personale e in particolare dai colleghi della scuola. Trovandomi a lavorare nel settore medie ho ritrovato lo stesso clima di attenzione e cura per i ragazzi che anima coloro che lavorano nelle nostre scuole in cui sono stato in precedenza. Vivendo la quotidianità del cortile ho respirato il familiare clima di serenità gioiosa che mi fa capire di essere “a casa” e non tanto “al lavoro”.

3. Raccontaci un po’ di te, dove ti ha portato negli ultimi anni la missione salesiana?

Prima di arrivare qui, la mia vita da salesiano (terminata gli studi iniziali) ha avuto due tappe. Ho passato cinque anni nella casa di Castello di Godego, impegnato nella scuola media e nei gruppi animatori, e tre anni nella casa di Trento lavorando anche qui nella scuola media, nei gruppi A.D.S e svolgendo alcuni incarichi di amministrazione. In queste due obbedienze ho avuto a che fare con tante persone, religiose e laiche, da cui ho imparato molto e con cui ho condiviso innumerevoli esperienze. Tutta questa ricchezza di relazioni, incontri, dialoghi spero mi aiutino a portare frutto anche qui.

4. C’è qualche episodio o situazione particolare successa al Bearzi che ti porti nel cuore?

Sicuramente la cosa che più mi ha colpito è stato un momento della giornata: l’apertura delle porte alle 7:30. Vedere una ondata di bambini e ragazzi attendere davanti al portone ed entrare contenti (a volte anche corsa!) e poterli salutare uno per uno è la maniera migliore per cominciare la giornata, mi fa iniziare il lavoro con una carica in più. Nelle altre case in cui sono stato, per via dell’organizzazione degli spazi, questo evento non era così particolare, e penso sia una piccola “perla” preziosa del Bearzi.

5. In questo percorso a Udine, qual è l’augurio che vuoi fare ai ragazzi che seguirai?

Beh, senz’altro quello di non lasciarsi sfuggire le occasioni che ogni giorno si presentano in questa casa. Anzitutto vivere bene quell’aspetto che caratterizza questo istituto rispetto a tante altre scuole, ovvero il cortile come luogo di incontro e “palestra” per imparare a costruire amicizie. Se impari adesso riuscirai a essere un buon amico anche quando sarai più grande. E poi il mettersi in gioco nell’anima:  ci sono tante proposte qui al Bearzi che ti possono far crescere nella tua vita spirituale, e difficilmente potrai ritrovarle simili una volta uscito di qui. Vinci pigrizia e paura e buttati!

Doriano Peruzzi SDB

Istituto Salesiano Bearzi – Scuola Media