I NUMERI DEL BEARZI
LA VOCE DEL BEARZI

Silvia Buttò
Iniziare questa avventura al Bearzi ha rivoluzionato la mia vita, soprattutto perché qui ho conosciuto un’esperienza di insegnamento completamente nuova. In questo Istituto ci sono infatti degli elementi che contano quanto date, parole e numeri: la cura degli altri, l’allegria, la gentilezza, l’entusiasmo, il rispetto reciproco e la collaborazione.
Le ore in classe e i momenti in cortile si amalgamano in un’armonia preziosa per insegnanti, educatori e allievi, perché l’educazione, come diceva don Bosco, è cosa del cuore!

Tiziana Perini
Per raccontare della mia breve esperienza al Bearzi, devo snocciolare una serie di sentimenti, forti.
Stupore innanzitutto: è ciò che ho provato per essere stata scelta come maestra al Bearzi, io, estranea all’ambiente salesiano e un po’ in là con gli anni.
Ho percepito questo dono di fiducia come un’occasione che la vita mi offriva per imparare, per arricchirmi, per migliorarmi, come insegnante e come persona.
Poi è sopraggiunto un po’ di timore nel trovarmi in un ambiente così complesso, costituito da così tante persone: i responsabili, i sacerdoti, le suore, il personale, i bambini, le loro famiglie, tutti i collaboratori. Come muovermi e rapportarmi a tutto? A tutti?
Ma quando ho riconosciuto, forte, il cuore del cuore di questa grande comunità, tutto ha preso un nuovo sapore e profumo. Ogni tassello è andato al suo posto.
Vivere la quotidianità con Gesù al centro di tutto: tra noi, in noi, oltre noi, attraverso la presenza di don Bosco, mi ha riempita di gioia.
L’armonia che si respira, la condivisione, il reciproco ascolto e aiuto nascono da questa Fonte inesauribile. Il Bearzi è una comunità palpitante, viva. E’ molto più di una scuola.
Ogni giorno mi alzo felice per venire ad insegnare al Bearzi. Ma tante volte, la mattina, passo un salto in chiesa a scambiare qualche parola con don Bosco e di solito, prima di salutarlo, gli chiedo:
– Giovanni caro, che cosa vuoi da me? –

Daniele Bertossio
Per me il Bearzi è un luogo dove si respira l’”urgenza positiva del fare” di Don Bosco: non stare a guardare, ma porsi in prima linea,per offrire ai giovani un ‘esperienza educativa integrale.
Un sentire comune condiviso di spinta verso il bene dei ragazzi. Un’energia creativa che porta ad una pedagogia animata dalla preoccupazione preventiva e inclusiva che si esplicita in molteplici attività, laboratori, giochi, momenti di riflessione tesi a creare ed alimentare una fiamma di stimolo nei nostri ragazzi.
Contemporaneamente è forte anche il senso dell’apprendere dagli stessi ragazzi: la loro capacità di mettersi in gioco, di ascoltare, di cercare di cambiare e di essere migliori fa tornare a casa inebriati.

Romina Panarello
Spero di riuscire a comunicare ciò che realmente sento e provo:
“Madre Teresa di Calcutta disse: “Un sorriso è l’inizio dell’amore”. Questo il motto che si respira al Bearzi. Questo è quello che siamo portati a trasmettere; sempre più, oggi giorno, scarseggiano i sorrisi sui volti dei giovani. La scuola non è solo didattica, è educazione, è formazione, è gioco, è casa! E’ volere Bene! Il vero Bene: quello di Mamma e Papà, delle sorelle, dei fratelli: è “No!”, è “Sì!”, è “ce la puoi fare!”, è “continua a sognare”, è “ti comprendo!”, è “Insieme”! Proviamoci Insieme! Investiamo Insieme! Nel nome di Nostro Signore Gesù, ma soprattutto (e Lui, non me ne vorrà): nel nome dei Nostri Amati Giovani! Un Sorriso, Romina Panarello.

David Leyton Arroyo
Il Bearzi mi ha cambiato la vita. Quando meno ti aspetti i sogni diventano realtá e io vivo il mio sogno proprio nelle aule della scuola. Il nostro amato Gesú diceva: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!” (Atti 20:35), e io penso che dare ai ragazzi oggi sia il futuro della societá dell’indomani. Colossesi 3:14 recita: “rivestitevi dell’amore, che è il vincolo della perfezione”, e io ho trovato una grande famiglia amorevole chiamata BEARZI.

Giulio Armano
Il Bearzi mi ha accolto tanti anni fa come allievo; è l’ambiente dove ho potuto crescere respirando ed assimilando, per osmosi, lo stile educativo salesiano, nei suoi tre capisaldi: ragione, religione, amorevolezza. Qui mi sono formato come persona e come tecnico per poi continuare, da adulto, a lavorare come docente ed educatore con i giovani e per i giovani. Nel periodo della vita in cui si avvicinano all’età adulta, vivendo con loro giorno dopo giorno, cerco di prepararli per farne dei tecnici competenti che possano inserirsi nel mondo del lavoro e di educarli a divenire onesti cittadini rispettosi delle regole del vivere civile e, nel rispetto delle convinzioni religiose di ciascuno, anche dei buoni cristiani, seguendo lo stile educativo tracciato da don Bosco.

Simone Rizzi
Sono un Ingegnere e un giorno a lezione un allievo mi ha chiesto perché invece di costruire ponti ho deciso di insegnare al Bearzi.
“Altro che ponti!” – ho risposto – “Qui io posso contribuire a costruire degli Esseri Umani!”

Dora Bareggi
Ho conosciuto il Bearzi tramite un grande amico Alberto Andriola , è lui che mi ha fatto innamorare del luogo ancora prima di entrarci … che dire un anno ala Bearzi mi è bastato per decidere di rifiutare il ruolo nello stato . Da molti mi sono sentita dire che sono matta ma i matti sono loro perché non sanno cosa significa un posto di lavoro organizzato , efficiente , gratificante , soddisfacente , pieno di umanità . Un luogo in cui l’obiettivo è lo stare bene dei ragazzi . la crescita di tutti e la ricerca di serenità.
, senza tirarsi mai indietro e andando sempre un passo più avanti delle altre scuole ( con un pò di presunzione cose … ma una sana presunzione ).E poi cosa c ‘è di meglio per una persona che ha fatto dello sport uno dei suoi credi dell’ ambiente salesiano ?

Guerrino Castellani
Bearzi, casa che accoglie, famiglia che educa, dove ogni ragazzo è una risorsa da salvaguardare, formare ed amare

Milena Comuzzo
Il Bearzi mi ha accolto otto anni fa facendomi scoprire un luogo in cui si respira aria di paradiso. La parola d’ordine di questo Istituto é “prendersi cura”: é il modo in cui mi hanno accolta a quel tempo, é come i più grandi interagiscono con i più piccoli, é il modo più semplice per dire a chi ci é vicino che gli vogliamo bene ed é per questo che sento il bisogno di restituire a chi incontro ogni giorno la felicità e l’affetto che ho ricevuto. Non é solo una scuola, non é solo un oratorio: é molto di più!